dimanche 30 septembre 2012

Colombia: terremoto di magnitudo 7.1!

Un forte terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito una regione montuosa del sud-ovest della Colombia. L'Istituto americano di geofisica (USGS) ha rivisto al ribasso la magnitudo del terremoto poco dopo che era stato segnalato a 7.4. Il terremoto il cui epicentro è stato localizzato 20 km a est della città di La Vega e 326 km a nord est di Quito, Ecuador, ad una profondità di 150,4 km, si è verificato alle 04:31 GMT ( 16:31 in Italia ), secondo l'USGS.

Secondo le statistiche USGS, una quindicina di terremoti di magnitudo 7,0 si verificano ogni anno, ma ci sono stati cinque terremoti di elevata intensità segnalati in tutto il pianeta negli ultimi 45 giorni.
Il 14 agosto un terremoto di magnitudo 7,7 è stato registrato nel Mare di Okhotsk vicino Russia orientale.
Il 27 agosto, un terremoto di magnitudo 7,3 ha colpito al largo della costa di El Salvador.
Il 31 agosto, un terremoto di magnitudo 7,6  ha colpito nei pressi delle Isole Filippine.
Il 5 settembre, un terremoto di magnitudo 7,6  ha colpito al largo delle coste del Costa Rica.
IL terremoto di oggi è stato originariamente registrato come 7,4 dal USGS. Non ci sono state segnalazioni di danni iniziali

Nadine diventa ancora uragano!!

Dopo che l'uragano Nadine aveva colpito le isole Azzorre e portato piogge, vento forte e mareggiate, dopo la metà di settembre ( http://www.meteoteam.blogspot.it/2012/09/luragano-nadine-punte-le-isole-azzorre.html  http://www.meteoteam.blogspot.it/2012/09/luragano-nadine-sfila-sudest-delle.html  http://www.meteoteam.blogspot.it/2012/09/lex-uragano-nadine-punta-lovest-europa.html ) ed essersi spostato in Atlantico diventando depressione tropicale, oggi è diventato ancora uragano di categoria 1.
Attualmente si trova a 970 km a WSW delle isole Azzorre con un minimo di pressione di 984 mb.
Si sta muovendo in direzione NNW a 17 km/h.
Continuerà questo movimento per la giornata anche se diminuirà la velocità di avanzamento e nei prossimi giorni si prevede che diminuirà anche la sua potenza in quanto troverà le acque superficiali atlantiche più fresche.
I suoi venti soffiano a 140 km/h con raffiche superiori.
Si prevede che nel prossimo fine settimana, con l'apporto di correnti in quota da W, Nadine si sposterà verso NNE e potrebbe colpire ancora le isole Azzorre con una forza ormai declassata a depressione tropicale.

mardi 25 septembre 2012

Il super tifone Jelawat rimane di categoria 5. Rischio per Filippine, Taiwan e Giappone!

Il super tifone Jelawat continua a rimanere di categoria 5 nel Mar delle Filippine. Jelawat è il secondo super tifone che si forma nella stessa zona, il primo è stato Sanba.
La Japan Meteorological Agency ( JMA ) ha dichiarato che Jelawat può diventare più forte di Sanba da mercoledì pomeriggio( ora locale ) con una pressione nell'occhio del ciclone di 895 hPa.
Nonostante Jelawat sia un super tifone, rimarrà inferiore alla potenza del super tifone Megi che nel 2010 colpì le stesse aree.
Jelawat è diventato super tifone di categoria 5 la scorsa notte quando in solo 12 ore ha raddoppiato la sua potenza.
Pur essendo a centinaia di chilometri dalle Filippine, le piogge intense hanno colpito le aree orientali delle isole. Durante il suo cammino verso NNW, Jelawat continuerà a dispensare temporali forti sulle Filippine.
Dalle piogge continue che si verificheranno, c'è preoccupazione per le possibili esondazioni di corsi d'acqua e smottamenti sui monti.
A questo punto l'HURRICANE CENTER ha dichiarato che il super tifone Jelawat passerà ad est di Luzon e sembra puntare Taiwan. Con il passare dei giorni, anche se si indebolirà, Jelawat andrà a colpire Okinawa e il Giappone.
Attualmente si trova a 385 miglia nautiche da Manila e provoca onde alte fino a 15 metri.

Alluvione nel nord del Regno Unito!!

Una vasta depressione sta colpendo il Regno unito da domenica dispensando piogge forti e colpi di vento.
Questa depressione è figlia della tempesta tropicale Nadine la quale si è divisa in 2, la prima è rimasta sulle isole Azzorre e la seconda ha attraversato la Francia fino a raggiungere il territorio inglese.
Il maltempo durerà per tutta la settimana continuando a dispensare maltempo sul Regno Unito.

La pioggia accumulata da domenica risulta essere abbondante specie sul nord del Regno Unito con situazioni alluvionali e allagamenti in diverse regioni.
Di seguito l'elenco delle precipitazioni registrate da domenica mattina fino alle 8:00 di oggi martedì 25 settembre 2012:

città                                                                      regione                                          mm
Ravensworth                     North Yorkshire     107.8
Killylane                       Antrim              98.2
Stormont Castle                 Down                87
Altnahinch Filters              Antrim              83
Rhyl No 2                       Clwyd               75.8
Levens Hall                     Cumbria             73.2
Durham                          Durham              73.2
Leeming                         North Yorkshire     72.8
Shap                            Cumbria             72.4
Filton                          Avon                72.2
Pennerley                       Shropshire          71.4
Pateley Bridge, Ravens Nest     North Yorkshire     71.2
Crosby                          Merseyside          68.6
Shawbury                        Shropshire          65.8
Hereford, Credenhill            Hereford & Worcester65.6
Albemarle                       Northumberland      65.6
Dunkeswell Aerodrome            Devon               65.2
Bingley, No 2                   West Yorkshire      64.4
Liscombe                        Somerset            62.4
Blencathra                      Cumbria             62.2

In Siberia temperature da record per settembre, -15°C!!!!!!

All'inizio di settembre in Siberia si erano registrate temperature negative che segnarono valori a -5°C.
In Siberia orientale durante la notte il termometro è sceso fino a -15°C.
Evento eccezionale si è registrato la notte del 22 settembre quando nella città di Verkhoyansk la temperatura è scesa a -12.3°C. I meteorologi locali affermano che i record per la zona registrati nel 1957 con valori fino a -21.7°C possono essere superati nei prossimi giorni.
Il manto nevoso in Siberia risulta ancora scarso specie in montagna, ma nei prossimi giorni si verificheranno nuove nevicate con aumento della coltre bianca.
Questo può significare il cambio stagionale per la Siberia, dove il freddo e la neve cominceranno a fare la loro comparsa.

Gran fermento negli Oceani: ben 4 tempeste in atto!

Negli Oceani attualmente son presenti ben 4 tempeste, 2 sono tempeste tropicali, 1 uragano e 1 tifone.

In Oceano Atlantico, la tempeste tropicale Nadine, che fino a qualche giorno fa stava colpendo le isole Azzorre con piogge intense e vento, dopo essere stata declassata a depressione tropicale, oggi è aumentata di potenza ed è diventata ancora tempesta tropicale. Fortunatamente nei prossimi giorni rimarrà in Oceano.
Nadine si sposta verso ovest ad una velocità di 10 km/h e i suoi venti soffiano a 70 km/h con raffiche prossime ai 100 km/h. La pressione al suo interno segna 993 hPa.

Nell'Oceano Pacifico orientale l'uragano Miriam ha raggiunto la categoria 3 e si sposta verso NW ad una velocità di 15 km/h. I suoi venti soffiano a circa 200 km/h con raffiche vicine ai 250 km/h. La pressione nel suo interno segna 958 hPa.
Questo uragano sembra che nei prossimi giorni possa colpire la costa nella Baja California anche se, incontrando acque più fredde proseguendo il suo cammino verso nord, si indebolirà prima di avvicinarsi alla costa.

In Oceano Pacifico occidentale si è formata un'altra tempesta tropicale, Ewinar.
Anche questa tempesta tropicale rimarrà confinata in Oceano.
Il suo movimento va in direzione NNW e i suoi venti soffiano a 80 km/h con raffiche a 100 km/h.
Nessun pericolo per la terraferma neanche nei prossimi giorni.

In Oceano Pacifico occidentale il super Tifone Jelawat ha raggiunto categoria 5 e i suoi venti soffiano a più di 250 km/h con raffiche a 300 km/h. Il super Tifone si muove verso NNW ad una velocità di 10 km/h.
Pur essendo a centinaia di chilometri dalle isole Filippine, il ciclone ha già portato venti forti e temporali sull'est delle isole.
Si prevede che continui la sua corsa senza perdere potenza nei prossimi giorni fino a sfiorare Taiwan.

samedi 22 septembre 2012

Decessi per frane dal 2004 al 2010

Tra il 2004 e il 2010, è stata quotata nel 2620 frane in tutto il pianeta per un totale di 32.322 morti. La maggior parte delle vittime si verificano in Asia, in particolare lungo l'arco della catena dell'Himalaya e della Cina.

In particolare:

Lungo il bordo meridionale della Arc dell'Himalaya
Lungo la costa del sud-ovest dell'India e nello Sri Lanka
Lungo le regioni meridionali e orientali costiere della Cina, che si estende verso l'interno ~ 100 km
In Cina centrale, in particolare nelle montagne che circondano il bacino del Sichuan
Nelle catene montuose lungo il bordo occidentale della piastra Mare delle Filippine
Fra le isole dei Caraibi centrale
In una catena che segue le montagne del Centro America e Sud America dal Messico a nord fino a nord del Cile, nel sud
In Indonesia, in particolare dentro e intorno l'isola di Giava

PaysNombre de décès en 2004-2010Nombre de glissements de terrain en 2004-2010
Afghanistan679
Bangladesh30258
Bhoutan5018
Brésil82388
Chine6860353
Colombie56468
République Dominicaine4610
Equateur488
El Salvador19718
Guatemala200145
Haïti447522
Honduras5212
Inde2415393
Indonésie2078164
Italie6714
Jamaïque2010
Japon14770
Kenya7215
Malaisie5329
Mexique31853
Birmanie21112
Népal809211
Pakistan1023102
Papouasie-Nouvelle-Guinée10513
Pérou31329
Philippines4583226
Portugal708
Afrique du Sud128
Corée du Sud7416
Espagne1512
Sri Lanka8121
Taiwan69344
Tadjikistan7516
Thaïlande13420
Turquie8522
Ouganda40815
USA6442
Venezuela6323
Viêt-Nam52876
Yémen1219




Fonte tradotte:http://www.wikistrike.com/article-glissements-de-terrain-32-322-deces-pour-2620-glissements-enregistres-entre-2004-et-2010-110425472.html
http://blogs.agu.org/landslideblog/2012/08/16/global-patterns-of-loss-of-life-from-landslides-my-new-paper-in-the-journal-geology/

vendredi 21 septembre 2012

L'ex uragano Nadine punta l'ovest Europa!

Si continua a monitorare la possibile traiettoria della tempesta tropicale Nadine.
Attualmente sta colpendo duramente le isole Azzorre e sembra che proseguirà in loco per alcuni giorni.
I principali modelli matematici ci mostrano uno scenario da allerta per l'ovest Europa e Inghilterra.
Sia il modello inglese ( ECMWF ) che quello americano ( GFS ) , dall'aggiornamento odierno , prevedono la stessa traiettoria che prenderà Nadine nell'avanzata verso il vecchio continente.
Un fatto curioso avverrà nella giornata di domani sabato 22 settembre, ovvero la tempesta tropicale si dividerà in 2 depressioni, la prima rimarrà stazionaria a sud delle isole Azzorre, la seconda si sposterà verso la penisola iberica.
Di seguito le 2 cartine riferite a domani sabato 22 settembre di ECMWF e GFS
Ecco che da lunedì 24 settembre, la depressione staccatasi dalla tempesta Nadine, si posiziona sull'Europa occidentale colpendo in maniera netta Francia ed Inghilterra.
Con questa configurazione ci saranno piogge e temporali forti sull'ovest Europa e un aumento del vento con raffiche intense sulla costa atlantica francese e inglese, mentre nel Mediterraneo arriverà una perturbazione che colpirà il centro nord Italia.
Di seguito 2 cartine sempre di ECMWF e GFS per lunedì 24 settembre e si nota chiaramente la posizione delle depressione nell'ovest Europa.
Occhi puntati dunque all'inizio della prossima settimana dove ci potranno essere piogge torrenziali in Francia, nord Spagna e Inghilterra oltre al rinforzo del vento. In Italia ci saranno piogge organizzate al centro nord.
Pre-allerta meteo dunque per tutta l'Europa occidentale!

Allerta incendi boschivi in America e nel mondo

Le foreste dell'america dell'Ovest sono in grave pericolo. Gli incendi giganti vi sono sempre più frequenti, facendo temere per l'ecosistema ambientale.
Il cambiamento climatico volto ad un aumento della siccità è spesso il mandante di tale fenomeni.
Così commentava l'ecologista Craig Allen il 27 giugno 2011 che  lavora per l'US Geological Survey (USGS) a Los Alamos, New Mexico, alle prese con un dura lotta per salvaguardare le foreste del Jemez.
"Un incendio era prevedibile, ma non di certo di questa ampiezza e con questa velocità! "
Il fuoco Las Conchas  aveva bruciato 17.500 ettari, circa un ettaro ogni tre secondi. Entro cinque giorni, era cresciuto a 42.000 ettari per diventare il più grande incendio della storia del New Mexico. Settimane dopo, quando l'incendio era stata totalmente domato, oltre 60.000 ettari di foresta e macchia avevano bruciato, lasciando solo ceppi e vegetazioni carbonizzati.
Irrecuperabile...
Almeno che....
Tredici mesi dopo, Craig Allen in giro nella Death Valley, notò con sorpresa e gioia la presenza di formiche, segno di una rinascita della vita. Nelle parte meno colpite dall'incendio o risparmiate, la vita aveva continuato o ripreso e si stava  poco a poco allargandosi verso le zone morte. Ma quanto tempo per ritornare come prima?
Vigili del fuoco all'opera 

Non è tanto gli incendi che preoccupano quanto i violento disboscamenti che provocano, alterando così tutto l'equilibrio naturale che prima interagiva su queste vaste distese, attutendo e controllando tutti gli eventi estremi meteorologici che potevano accadere: tempeste, venti, piogge ed altri.
La chimica stessa dei terreni ne viene spesso irrimediabilmente alterata, modificando così anche l'eventuale vegetazione che può ricrescevi in seguito. Il tutto provoca persino delle  intense epidemie di insetti che intaccano alberi ed arbusti.
Per di più, se la temperatura aumenta come previsto dai modelli climatici, gli alberi si troveranno ad affrontare stress da siccità peggiore, nella prima metà del XXI secolo, di quella che hanno vissuto per 1000 anni..
Incendio nel Montana 

Purtroppo questi fenomeni si stanno diffondendo un po da per tutto sul globo.
Dieci anni dopo i grande incendi registrati nel Colorado nel 2002 che bruciarono 56.000 ettari a sud-ovest di Denver, la foresta ancora non si è ripresa almeno su 20.000 ettari.
In Alalska, con la presenza ultimamente di estate più caldi e secchi ed il calare dei permafrost, gli incendi, quando si dichiarano, sono più intensi e lunghi.
Stesso problema con un mutamento della vegetazione nel Grande Bacino ed i deserti di Sonora: Ora i cactus saguaro ( Carnegiea gigantea ) in fiamme,  incendi che erano una volta una stranezza. sono uno spettacolo sempre più comune, e le specie invasive come buffelgrass ( Cenchrus ciliaris ) si stanno diffondendo.
Nel Montana verso i Ghiaccia del National Park, si è già osservato e si prevede che gli incendi frequenti  potrebbero fare scomparire tante delle specie presenti sulle Montagne Rocciose ed alterare il paesaggio. Persino il pino bianco comune ( Pinus Monticola ) si trova a rischio.
Mappa della siccità in America 

Nel 2010, Craig Allen con 19 colleghi di tutto il mondo hanno scoperto che i rapporti pubblicati delle morie di foresta associati a siccità sono aumentate in modo significativo dal 1985, e si stanno verificando negli ecosistemi che vanno dalle foreste tropicali del Costa Rica ai boschi di acacia australiani ed alle  foreste di pini nel centroorientale della Cina .
Hanno anche scoperto che nessun tipo di zona forestale o clima erano immune.
Con collaboratori in Australia, Europa e in tutto il Nord America,  stanno ora lavorando per identificare i limiti fisiologici delle varie specie di alberi, che dovrebbero aiutare nel predire futuri morie e le variazioni delle aree in tutto il mondo a rischio di incendio.
Uno dei sistemi utilizzato intanto, purtroppo non sempre e spesso, per cercare di limitare i danni,  è di trattare parte dei suoli forestali con taglio selettivo e fuoco prescritto,  in modo di,  non tanto prevenire tutti gli incendi,  ma almeno ridurre il rischio della loro propagazione ad aeree troppo vaste .

Fonte della notizia
http://www.nature.com/news/forest-fires-burn-out-1.11424
http://www.fort.usgs.gov/staff/staffprofile.asp?StaffID=109



21 settembre 2012 tre allineamenti planetari

Oggi 21 settembre 2012, nel nostro sistema solare si stanno verificando ben 3 allineamenti planetari.



Allineamento Giove, Venere, Sole, Marte
Allineamento Saturno, Mercurio, Sole
Allineamento Mercurio, Terra, Uranio, Sole

E' un avvenimento non di certo frequente.




A mio avviso è anche l'occasione della prova del nove come si suol dire
Mi spiego
Da tempo si pensa che gli allineamenti planetari influiscono molto gli eventi della Terra, provocando terremoti, tempeste catastrofiche, cicloni, uragani, eruzioni vulcaniche ed altro, il tutto dovuto all'aumento della carica elettromagnetica che si crea in questi casi, provocando anche violente tempeste solare.
Per esempio il professore Gillespie, ex della Nasa, paleo-astronomo, ritiene che quando Giove e Saturno sono allineate dallo stesso lato del sole, scatena delle tempeste di macchie solare, mentre quando sono separate, l'attività del Sole è al suo minimo.
Sempre secondo gli scienziati che la pensano in questo modo, ad ogni evento massivamente energetico del sistema solare, la Terra reagisce nel tentativo di correggere gli squilibri che ne derivano.
Sembrerebbe anche che questa sovra-energia che ci arriva influenza anche il nostro comportamento

A questo punto, ribadisco, oggi staremo a vedere fino a che punto questo concetto è giusto, da rivedere ed approfondire, o errato.
Monitorando i vari eventi che succederanno tra oggi ed i prossimi due o tre giorni avremo una valutazione basata su eventi o non-eventi effettivi ...










jeudi 20 septembre 2012

Nord Atlantico a livelli record di temperatura!


Nel corso dei primi sei mesi del 2012, le temperature della superficie del mare dell 'ecosistema marino del nord Atlantico è stata la più alta mai registrata, secondo il NOAA.
L'area interessata si estende dal Golfo del Maine a Capo Hatteras alla Carolina del Nord
La temperatura media della superficie del mare (SST) ha superato i 10.56°C durante la prima metà del 2012, rompendo il precedente record che risaliva al 1951. Negli ultimi tre decenni, la SST media è stata di 8.89°C.
In alcune località vicino alla riva, come le baie Delaware e Chesapeake nella regione del medio Atlantico, le temperature sono state più di 2°C sopra la media storica in superficie e più di 1.8°C sopra la media nella parte inferiore.
"Un evento di riscaldamento pronunciato si è verificato sull'area di nord-est in questa primavera, e questo avrà un impatto profondo in tutto l'ecosistema", ha dichiarato Kevin Friedland, uno scienziato nel Programma Ecosistema del NEFSC.
"I cambiamenti delle temperature oceaniche e la tempistica del plancton, in fioritura primaverile, potrebbero influenzare gli orologi biologici di molte specie marine, che depongono le uova in determinati momenti dell'anno in base a stimoli ambientali come la temperatura dell'acqua."
Nel merluzzo sono stati osservati dei cambiamenti nel suo comportamento e continua a spostare verso nordest il suo habitat.
Il riscaldamento di queste temperature superficiali possono essere causati da un fenomeno naturale chiamato Atlantic Multidecadal Oscillation, o AMO, lo ha riferito il sito AccuWeather.com con l'esperto meteorologo Brett Anderson.
AMO è una serie continua di lunga durata dei cambiamenti nella temperatura della superficie del mare del Nord Atlantico. E 'caratterizzato da due fasi, fredde e calde, che possono durare per 20-40 anni alla volta, secondo NOAA.
"I cambiamenti delle temperature superficiali oceaniche sono più che probabili ed è solo un evento naturale. Siamo stati in una fase calda per un bel po 'di tempo, con acqua più calda del solito attraverso l'Atlantico del Nord", e si continua con questo trend.


mercredi 19 septembre 2012

L'uragano Nadine sfila a sudest delle Isole Azzorre!


La tempesta tropicale Nadine continua a muoversi verso le Isole Azzorre a 7 km/h, i preavvisi di tempesta tropicale sono in crescita. Nadine ha portato venti sostenuti di 55 km/h, con raffiche fino a 75 km/h a Horta Castelo Branco nelle Azzorre. Alle 1:30 pm ora locale, occasionali rovesci di pioggia pesanti hanno colpito la maggior parte delle isole. Nadine è una tempesta molto grande, come si è visto dai satelliti, e influenzerà le isole per almeno altri tre giorni prima di sfilare lentamente a sud-est delle isole. Giovedi ', Nadine si aggroviglierà con un sistema di bassa pressione, e verrà convertito in una tempesta extratropicale. Il destino finale di Nadine è molto incerto, la maggior parte dei modelli prevedono che i due sistemi si fonderanno, e la versione extratropical di Nadine si sposterà di nuovo verso ovest-sud-ovest la prossima settimana, dove potrebbe potenzialmente diventare di nuovo una tempesta tropicale . Tuttavia, il modello GFS prevede che Nadine e la bassa pressione resteranno separate, e Nadine andrà a colpire il Portogallo e porterà la pioggia necessaria al paese nella giornata Lunedi. Gran parte del Portogallo e la Spagna sono in grado moderato di grave siccità, secondo il Monitor siccità globale della University College di Londra.
 immagine satellitare della tempesta tropicale Nadine sfiora delle Azzorre (a destra dell'immagine) e una tempesta extratropicale con un 10% possibilità di diventare un ciclone subtropicale o extratropicale da Venerdì (centro dell'immagine.)

 La tempesta Extratropicale ad est delle Isole Bermuda può acquisire caratteristiche tropicali. Una grande tempesta extratropicale si è formata a circa 800 miglia a est delle isole Bermuda, e ha il potenziale per sviluppare temporali pesanti che le consentiranno di diventare tempesta subtropicale o tropicale. Nessuno dei modelli è affidabile per sviluppare questo sistema in una tempesta tropicale, anche se le ultime corse del modello GFS e modello NOGAPS prevedono che il sistema inizierà a sviluppare un nucleo caldo a bassi livelli nel corso dei prossimi giorni. La tempesta si sta muovendo verso ovest a 15 km:h, e dovrebbe girare a nord da questo fine settimana e potenzialmente influenzare le Province Marittime canadesi. La NHC ha dato alla tempesta una probabilità del 10% di diventare un ciclone subtropicale o tropicale Venerdì mattina. Altrove nell'Atlantico tropicale, nessuno dei modelli di computer è affidabile per la previsione di sviluppo ciclone tropicale dal 25 settembre.Nota interessante sul Typhoon Sanba, che ha colpito la Corea Lunedi come una tempesta di categoria 1 con venti a150 km/h. Sanba portato forti piogge fino alla costa della Russia, provocando inondazioni a Vladivostok . La città ha registrato 111 millimetri di pioggia nella durata di 2 giorni, provocando una colata di fango nella città che temporaneamente hanno interrotto un collegamento ferroviario tra due stazioni locali. Come mi ha fatto notare di Maximiliano Herrera, significativi impatti di tifoni sono rari in Russia e Sanba è stato il 2 ° tifone ad colpire Vladivostok quest'anno. Il 29 agosto, Typhoon Bolaven portato raffiche di vento fino a 130 km/h a Vladivostok, e le piogge della tempesta hanno favorito lo spegnimento di alcuni incendi nella Russia orientale.



I ghiacci artici non sono ai minimi storici. Errore dei dati!

E' diverso tempo che si legge in giro per i vari siti meteo, del record negativo che ha raggiunto il Polo Nord. Ma queste affermazioni sono vere?
Le ultime elaborazioni dei dati relativi alla calotta polare dicevano che l'estensione era arrivata a toccare il minimo storico di 4,1 milioni di chilometri quadrati.
Questo è quello che si annunciava nel web, "la morte dell'artico".
Ma il NOAA, con i nuovi sensori a disposizione, non riscontra alcuna misura inferiore ai 4,7 milioni di chilometri quadrati.
Il multisensore del NOAA, il  IMS, non mostra assolutamente il record negativo.
Il 22 agosto 2012 segnava 5,1 milioni di chilometri quadrati
La IMS viene aggiornata una volta alla settimana. Fari marittimi che sono tutti i giorni in uso, devono essere sincronizzati durante il prossimo aggiornamento, ma in questo momento la MASE e IMS sono entrambi a 4700000 chilometri quadrati).
Si può notare dalla cartina riportata sopra e riferita al 26 agosto, come i ghiacci del polo nord non erano al minimo storico, ma adirittura a più di 6 milioni di chilometri quadrati.

Una diminuzione abbondante è avvenuta nel periodo 4-8 agosto 2012 con la tempesta che ha investito l'artico ed ha favorito lo scioglimento rapido della calotta polare.( cartina riportata sotto)
Allora il tanto proclamato record negativo dell'artico, sembra essere solo frutto della manipolazione dei dati e in realtà il polo nord si trova a valori inferiori alla media ma non ai livelli di come viene annunciato.

E il polo sud?
Attualmente la regione antartica è ai massimi livelli stagionali per l'estensione dei ghiacci ed è a livelli molto superiori al normale.

E' da sottolineare che il MASIE, il nuovo sistema di rilevamento dei ghiacci in uso dal NOAA, nel 2007 , anno del record negativo del polo nord, non era in uso e forse anche quei dati di quell'anno erano sbagliati.

Tratto da: http://www.contrepoints.org/2012/09/03/96084-de-gros-doutes-sur-le-record-de-fonte-de-larctique

mardi 18 septembre 2012

L'Islanda sommersa da metri di neve

L'Islanda sta attraversando un periodo drammatico con metri di neve che si sono abbattuti sul paese.

Gli ultimi raggi di sole estivo avevano appena finito di accarezzare pascoli e campi, e tutti si preparavano ad un autunno fresco, ed ecco che il paese si trova sommerso durante la notte dal 11 al 12 settembre sotto un manto di freddo inaspettato accompagnato da nevicate in un abbondanza più che anomale.
La neve nel Nord dell'Islanda all'inizio di settembre non è inaudito, ma nevicata da due a tre metri in una sola notte in questo periodo dell'anno, quando le pecore sono ancora sugli altopiano a pascolare, è molto insolito.
In stesso tempo, il paese dal Blönduós ad ovest di Thorshofn a est, si ritrova nel buoio per colpa della formazione di ghiaccio sulle linee elettriche.
Circa 13.000 pecore si ritrovano sepolte vive sotto cumuli di neve.
I salvataggi iniziano subito. Armati di lunghi bastoni, gli stessi che si utilizzano per salvare le persone sepolte da una valanga, tutta la popolazione, agricoltori e volontari si precipita sui pendii delle montagne, e giorno dopo giorno cercano e liberano tutte le pecore in trappola che trovano.

Incredibile la resistenza e la forza di sopravvivenza di questi animali, centinaia sono ritrovate in vita dopo giorni nelle loro tombe gelate.
Man mano che passono i giorni la speranza di trovarne altre purtroppo si affievolisce. Gli agnelli separati dalla madre soprattutto sono stati più sfortunati...
Gli agricoltori dicono di non aver mai provato nulla di simile nella loro vita e sperano di non riviverlo mai più. La quantità di neve caduta è stata classificata dalla Iceland Review come un record.

 L'Islanda, questo paese dove gli inverni sono generalmente miti e le estati fresche, ma che riserva così tante sorprese, come quei giorni in estate quasi tropicali o quei giorni invernali con violente bufere di neve e venti artici. Non ci sono regole. Alcuni collegano l'imprevedibilità del tempo in Islanda con il cambiamento climatico, ma non c'è nulla di nuovo. Basta leggere Gente Indipendente di Halldór Laxness, o la Trilogia di Jón Kalman Stefánsson, il secondo libro Paradiso e Inferno in particolare, per rendersene conto. Gli stranieri che vengono in Islanda spesso chiedono come sarà il tempo ma la risposta che viene spontanea agli islandesi è ". Non lo so" Alcuni modelli climatici possono essere più probabili di altre, ma non c'è davvero alcun modo di fare qualsiasi previsioni certe. Forse è per questo che gli islandesi sono così restii a fare progetti a lunga scadenza, il tempo le costringe ad essere istintivi e sempre pronti ad improvvisare.