In questo ultimo periodo in Europa occidentale il maltempo sta investendo Francia, Spagna e Inghilerra.
Ci sono state piogge forti e temporali. Sabato 28 aprile a Chamonix, nelle Alpi francesi, si sono registrate raffiche di vento fino a 150 km/h provocando black out in diverse città della zona alpina.
Ma un fatto anomalo si è registrato ieri, domenica 29 aprile, con la formazione di un TORNADO a Toulouse nel sud della Francia. I tornado non sono rari in territorio francese, ma a Toulouse non si era mai verificato.
Ecco 2 video dell'evento.
Da questa mattina e fino alla mattina di domani, sono previsti temporali forti su buona parte d'Europa centro occidentale.
Le aree con maggiore possibilità di vedere temporali di forte intensità sono: Francia centrale, Germania occidentale, Belgio e Balcani.
Questa situazione è dovuta per lo stazionamento di una bassa pressione ad ovest dell'Inghilterra che richiama venti meridionali e attiva celle temporalesche..
In sostanza tutta Europa potrà assistere a temporali, ma le zone più a rischio sono quelle appena citate.
In Italia rischio maggiore per Apennino centro settentrionale e nordovest.
Analizziamo l'andamento in Europa delle temperature e delle precipitazioni della settimana dal 22 al 28 aprile.
Europa divisa in 2, ad est temperature sopra media fino a +5°, ad ovest temperature sotto media o in media. Italia in media o leggermente sopra media di +1°/+3°
Come precipitazioni rispecchiano l'andamento delle anomalie termiche, ovvero secco o poco piovoso ad est e bacino del Mediterraneo, piovoso su Francia, Inghilterra e nord della Spegna.
Questo è dovuto al ritorno delle depressioni atlantiche e alle perturbazioni che hanno coinvolto tutto l'ovest del continente.
Alta pressione protagonista sui cieli europei centro orientali e sull'Italia.
Dal satellite si nota subito come l'alta pressione sta coprendo tutta l'Europa centro orientale e l'Italia, mentre ad ovest un vasto sistema depressionario sta portando nubi e piogge un po ovunque con temperature fresche.
Sull'Italia ci saranno cieli sereni e con temperature in aumento per la giornata odierna. Oggi sarà la giornata più calda.
Ma attenzione perchè da ovest stanno avanzando già le prime stratificazioni che stanno arrivando sulla Sardegna e sul nordovest. Questo è l'avanguardia del peggioramento del tempo che avverrà già dalla prossima notte sul nordovest e porterà piogge e temporali che potranno essere anche di forte intensità.
Il maltempo, sotto forma di temporali, avanzerà verso est e portando piogge anche sul resto del centro nord.
Attenzione che con le temperature che saranno elevate e con l'umidità che stazionerà nei bassi strati, i temporali potranno essere forti o molto forti un po su tutto il centro nord, con più possibilità di temporali intensi lungo la fascia pedemontana del nord.
Le prime
testimonianze della presenza di strane scie bianche nel cielo risalgono al 1996 in
seguito alla segnalazione di alcuni cittadini americani. Questo non significa
che il fenomeno sia iniziato precisamente in quell'anno: molto probabilmente la
sperimentazione ha avuto inizio diversi anni prima ma in maniera non troppo evidente.
Successivamente, con l'intensificarsi della quantità delle scie anomale, alcune
persone hanno iniziato ad accorgersi dello strano fenomeno e a documentarlo. Le
prime foto che testimoniano la presenza di strane scie nel cielo sono state
scattate a Las Vegas il 10 gennaio 1996, seguite da diverse segnalazioni
provenienti da altre città statunitensi. Successivamente, anche altri Paesi
hanno iniziato a segnalare la presenza di queste scie nei loro cieli: Canada,
Nuova Zelanda, Australia, Messico, Haiti, Porto Rico, Cambogia, Bahamas, Sud
Africa, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Olanda, Svezia, Scozia e
Italia. Singolare è il caso della Croazia che ha visto queste scie per la prima
volta il giorno successivo alla domanda formale di adesione alla Nato.
Le scie
segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro
a forma di "X" o "#" creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano
sospese nell'aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi
completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il
risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in
spazi aerei non adibiti al traffico civile.
La prima
protesta ufficiale contro questo fenomeno è arrivata dal Canada nel 1998
quando, in seguito ad una notevole presenza di scie anomale sopra la cittadina
di Espanola, gli abitanti incominciarono ad accusare problemi di salute come:
letargia, forti dolori alle giunture, perdita di memoria a breve termine,
disturbi alle vie respiratorie, sintomi da depressione e sintomi simili a
quelli influenzali. Le lamentele furono ignorate dal Governo dell'Ontario e
così alcuni cittadini, prelevarono campioni di acqua e neve dalla propria terra
e commissionarono analisi di laboratorio a proprio carico. Dall'esame dei
campioni prelevati risultò che essi contenevano una quantità di particolato di alluminio
venti volte superiore al limite indicato per l'acqua potabile. Con le analisi
di laboratorio alla mano, si ricorse quindi ad una petizione presentata al
Parlamento del Governo Canadese ad Ottawa, nella quale i cittadini chiedevano
chiarimenti sulla natura del fenomeno e soprattutto esigevano che cessassero le
irrorazioni chimiche sopra di loro. Dopo 45 giorni il Governo canadese rispose
di non essere coinvolto in tali operazioni e che l'aviazione militare non aveva
concesso permessi ad altri paesi di sorvolare il territorio Canadese a tale fine.
Sempre in
Canada, ad Edmonton (in Alberta), dopo la comparsa di numerose scie bianche cominciarono
a morire le piante di una vasta area che in breve tempo divenne arida. Ad
un'analisi chimica del terreno, risultò che la sua conduttività era sette volte
superiore alla norma e questo a causa della percentuale altissima di bario e
alluminio. In altre zone saturate dalle scie, fra le sostanze rinvenute si
riscontrano oltre ad alluminio e bario anche titanio, bromuro e batteri.
Di fronte
alle insistenti pressioni di numerosi cittadini americani allarmati da queste
anomalie nel cielo e dai risultati delle analisi di laboratorio effettuate, le
autorità americane interpellate (EPA, NASA, FAA, NOAA) affermano tutt'oggi,
senza portare prove concrete, che non vi è alcunché di anomalo in queste
singolari scie e che si tratta di semplici scie di condensazione formate da
vapore acqueo.
Nel 2001,
però, lo stesso governo americano parla di "chemtrails" in un documento
ufficiale. Viene presentata una proposta di legge [HR 2779] per chiedere il
bando delle armi nello spazio, firmata dal democratico Dennis J. Kucinich, e
sottoposta all'esame di tre commissioni (scientifica, esercito, relazioni
internazionali) della House of the Representatives degli USA (l'equivalente
della nostra Camera dei Deputati): lo Space Preservation Act .
In questo
testo, e per la prima volta in un documento ufficiale, appare il termine
chemtrails. Esse vengono definite come una tipologia di arma e vengono
menzionate nella sezione "armi esotiche" insieme ad altri voci quali: armi al
plasma, elettromagnetiche, soniche, ultrasoniche, psicotroniche, sistemi
ULF (ultra low frequency) ad alta quota, sistemi di armi laser, armi biologiche
e ambientali.
Lo Space Preservation Act 2001
non viene approvato. L'anno successivo
viene approvato lo Space Preservaction Act 2002: il capitolo riguardante
le "armi esotiche", e quindi la voce sulle chemtrails, non compare.
In Italia si
inizia a parlare del fenomeno chemtrails grazie alla rivista Nexus. Le prime
testimonianze arrivano nel 1999 dalla provincia di Rovigo e dal padovano ma col
passare del tempo si è iniziato ad osservare scie chimiche da ogni parte della
penisola. La loro presenza nei nostri cieli è stata particolarmente intensa nel
2003, anno in cui si è registrata una grande siccità e un'estate
particolarmente calda.
Verso la fine
del 2006 si è assistito ad una massiccia irrorazione mai vista prima: per
settimane, senza nemmeno un giorno di sosta, scie chimiche e passaggi di aerei
a centinaia e centinaia, con un impressionante intensità in alcuni giorni.
I
primi cinque
mesi del 2007 si sono stati caratterizzati dalla presenza quasi
giornaliera delle scie chimiche nel cielo. In alcuni giorni la loro
presenza è stata particolarmente "discreta": alte, non particolarmente
lunghe, poco persistenti, in spazi aerei "abituali". In altri giorni,
invece, il loro utilizzo è stato spudoratamente
evidente: basse, lunghe da orizzonte a orizzonte, persistenti nell'aria
per
molte ore, in spazi aerei del tutto inusuali. Un esempio eclatante è
stato ciò
che è avvenuto il 22 gennaio 2007. Da tutta Italia sono state pervenute
segnalazioni di un abnorme numero di scie chimiche visibili anche in spazi
aerei dove di solito non passano aerei di alcun tipo. Sono stati fotografati
veri e propri reticolati di scie chimiche e si sono contati un numero
incredibile di aerei: 5-6 al minuto. Difficilmente un tale via vai può essere
riconducibile al normale traffico aereo civile, soprattutto se questo avviene
in alcuni giorni si e in altri no. Anche l'ipotesi di un'operazione militare in
corso è poco credibile, in quanto è inverosimile che gli aerei militari
effettuino delle esercitazione sopra i centri abitati.
Una situazione simile si è verificata il 7 e l'8
maggio 2007, giorni in cui si è assistito a livello internazionale ad una massiccia
irrorazione. Sono pervenute segnalazioni da tutto il centro-nord d'Italia, da
molto altri stati europei, dal Canada e dagli Stati Uniti. Come si spiegano
tutte queste scie concentrate in questi due giorni? Condizioni favorevoli alla
formazione di scie di condensazione in mezzo mondo per circa 48 ore continue? E
se anche fosse… come si spiega questo intenso traffico aereo concentrato in
questi due giorni?
Durante i mesi estivi sono state avvistate corte e di breve durata negli
stessi spazi aerei dove i primi mesi dell'anno erano lunghe e
persistenti.
All'interno degli stessi spazi aerei dove i primi mesi dell'anno erano
tante, basse, lunghe e persistenti, durante i mesi estivi ne sono state
avvistate poche, alte, corte e di breve durata. Se è vero l'alto numero
di scie che vediamo è dovuto all'incremento del traffico aereo non si
spiega come mai proprio nel periodo estivo, periodo nel quale le
compagnie aeree mettono a disposizione più voli, si sono viste così
poche scie (e aerei).
Il problema delle scie chimiche quindi riguarda l'Italia e non è recente. Nel corso degli anni ci sono state diverse interrogazioni parlamentari, esposti e denunce per chiedere alle autorità dei chiarimenti. Risposte
serie ottenute? Nessuna.
Come mai questa ritrosia nel parlare di un fenomeno che riguarda tutti?
Attenzione durante i prossimi giorni perchè ci sarà allerta sulle Alpi per il pericolo di valanghe.
Con l'arrivo dell'alta pressione sub tropicale previsto per i prossimi giorni e con l'apice del "caldo" atteso per il prossimo fine settimana, sale l'allerta per le possibili valanghe, dopo le recenti e abbondanti nevicate, che potranno staccarsi visto l'aumento delle temprature.
Nella cartina riportata riferita alle ore 12 di sabato 28 aprile, si nota chiaramente come lo ZERO TERMICO schizza a 3400 metri nelle Alpi occidentali, 3600 metri in quelle centrali e adirittura a 3800 metri nelle Alpi orientali.
Dunque in tutto l'arco alpino ci potranno essere valanghe anche di grosse dimensioni che potrebbero causare danni.
Quindi resta solo da monitorare e fare attenzione durante i prossimi giorni.
I residenti che vivono ai piedi del vulcano Popocatepetl in Messiconon
stanno dormendo sonni tranquilli dal momento che la montagna ha
incominciato a "ruggire" di nuovo dalla scorsa settimana, vomitando una
pioggia di pietre, vapore e cenere.
Noi
chiudiamo gli occhi, ma non si dorme molto. In passato,il vulcano
emetteva solo fumo, ma questa volta sembra essere qualcosa di piu'
grosso ", ha detto Francisco Jimenez, che vive nella vicina città di Xalitzintlanel Messico centrale,a 55 km da Città del Messico.
Il
vulcano, seconda vetta più alta del Messico coni suoi 5 452m, ha
iniziato a rombare e scaraventare in aria nubi di cenere e vapore il 13
aprile scorso, costringendo le autorità a dare l'allarme al livello
cinque su una scala di sette.
L'avviso fu esteso ad un area di sicurezza intorno al vulcano popolata da circa 685 000 abitanti Per il momento il vulcano sembra tranquillizzato,ma si tratta di una calma apparente.Le autorità del Centro Nazionale di Prevenzione dei Disastri hanno mantenuto il livello di allerta
Juan
Carlos Salazar, capo della protezione civile per lo Stato centrale di
Puebla, ha detto che molte persone pensavano che il vulcano stesse
eruttando lava ma si trattava soltanto di rocce incandescenti
fortunatamente innocue per la popolazione.
Il
Popocatepetl è un vulcano esplosivo che può improvvisamente scoppiare
ed e in grado di scaraventare rocce e ceneri a grandi distanze.
La gente del posto ha detto che e' molto spaventata dagli insoliti boati provenienti dal vulcano,
"Non abbiamo mai sentito un rumore simile", ha detto Maximiliano Grajales.
Circa 4,5 milioni di persone vivono ai margini del vulcano, che si trova a confine con gli stati di Puebla e Morelos.
Dall'aggiornamento odierno i ghiacci del polo nord hanno recuperato ancora rispetto alla media trentennale. Attualmente misura 12,962 milioni di kmq contro la media trentennale del periodo di 13,037 milioni di kmq. Siamo solo a -0,074 milioni di kmq rispetto alla media.
Se orrserviamo il secondo grafico che descrive l'andamento nel corso degli anni rispetto alla media, salta subito all'occhio che attualmente il polo nord risulta essere migliore degli ultimi 8 anni. Ancora qualche giorno in queste situazioni sopra il polo nord e i ghiacci raggiungeranno la positività rispetto alla media, cosa che è dal 2002 che non accade.
Durante il fine settimana in Ecuador è esploso il vulcano Tungurahua creando il panico tra la popolazione. L'esplosione è avvenuta con una specie di colpo di cannone e subito avvertita dalla popolazione e dai vulcanologi che si sono recati nelle vicinanze del vulcano per verificare quanto successo.
Il Tungurahua si trova nella catena montuosa delle Ande ed è alto 5016 metri.
Il vulcano è entrato in attività nel 1999 e da allora si susseguono periodi di eruzioni a periodi di relativa calma.
Dunque un altro vulcano che si risveglia. Resta alta l'allerta vulcanica in più parti del mondo.
I modelli continuano a confermare l'ondata calda prevista per la fine del mese.
Anche oggi i principali modelli ci mostrano una rimonta sub tropicale proprio sull'Italia per via di una saccatura nord atlantica che si posizionerà ad ovest della penisola iberica.
Con la saccatura in quella posizione, verso l'Italia salirà l'alta pressione direttamente dal nord Africa e con termiche che diverranno via via più calde e umide.
La cartina riportata è riferita al 28 aprile quando si nota subito la salita dell'alta pressione in direzione dell'Italia e la saccatura che sprofonda in Oceano coinvolgendo le coste francesi e della penisola iberica.
Se osserviamo le termiche a 850 hPa si nota subito la +20 lambire la Sardegna.
Con queste termiche in quota si potranno raggiungere i + 25° nella valpadana e nel sud Italia.
Da notare come l'affondo della saccatura in Atlantico porti valori in quota vicini allo 0 lungo le coste atlantiche europee.
Ma come detto, questa rimonta calda sarà solo temporanea perchè da ovest sopraggiungerà la saccatura che dal vicino Atlantico si sposterà verso levante e con la parte avanzata investirà il nordovest con correnti da SW più fresche e con l'umidità che si formerà in valpadana, ci potranno essere temporali intensi.
Questo peggioramento è per il momento un'ipotesi, ma con gli aggiornamenti dei modelli viene riproposto, quindi ci potrà essere un peggioramento al centro nord molto intenso.
Da notare le termiche previste per il 2 maggio a 850 hPa. Tutta Italia sotto ad una +12 e la Sicilia sotto ad una +16. Occhio al nordovest che nella cartina si nota subito l'arrivo delle correnti più fresche occidentali e sarà da questo momento in poi che si potranno formare temporali intensi.
Monitoriamo costantemente gli aggiornamenti perchè potrà verificarsi maltempo intenso su tutto il centro nord se confermano anche nei prossimi giorni.
Osserviamo come è trascorsa la settimana dal 15 al 21 aprile in Europa a livello termico e precipitativo.
Tutta Europa è risultata essere in media o leggermente inferiore.
Solo l'estremo est Europa è risultato essere più caldo della media.
Valori tra -1° e -3° in tutta Europa centro occidentale e l'arco alpino centro occidentale.
Resto d'Italia in perfetta media.
A livello precipitativo Italia, Francia e Regno Unito hanno ricevuto dai 10 ai 50 mm di pioggia con qualche apporto maggiore in alcune ristrette aree.
Scarse precipoitazioni nella penisola iberica, Germania, Polonia, Ungheria e Scandinavia in genere.
Dunque la siccità che stava colpendo il nord Italia e l'ovest d'Europa sembra scongiurato visto le precipitazioni che sono giunte anche se non eccessive.
L'aggiornamento odierno ci mostra come quasi tutto il bacino del Mediterraneo sia sotto media termica. Salta subito all'occhio come l'alto Adriatico sia adirittura 3° sotto alla media e l'unica zona dove ci sono valori sopra la media sia il basso Mediterraneo.
Nel dettaglio sui mari attorno all'Italia si nota subito come l'alto Adriatico segni solo 13°, sotto media di circa 3°. Per il resto dei mari sono attestati attorno ai 14° tra basso Adriatico e mar Jonio, 15° sul resto dei mari. In tutti i mari attorno all'Italia c'è un'anomalia negativa, quindi mari più freddi del normale.
I ghiacci del polo nord, nonostante la primavera sia ormai arrivata e normalmente è il periodo che comincia a sciogliere il pack artico, segna un piccolo incremento nell'estensione.
Attualmente misura 13,125 milioni di kmq, contro la media trentennale di 13,229 milioni di kmq.
Adesso siamo solo a -0,103 milioni di kmq, ed è un risultato tutt'altro che preoccupante.
Se osserviamo il grafico si nota chiaramente che dopo una discesa dell'estensione dei ghiacci, negli ultimi giorni ci sia stato un aumento al contrario della media.
Osservando il secondo grafico, si nota subito come differenza dalla media, l'inizio del 2012 sia di gran lunga migliore rispetto agli ultimi anni e sia attualmente al livello del 2004.
Questo è possibile grazie al Vortice Polare che, al contrario delle primavere passate, risulti ancora compatto e non ci sia stato finora il Final Warming che faciliterebbe lo scioglimento del pack artico.
Vediamo se durante i prossimi giorni la differenza dalla media riuscirà a portarsi positiva, cosa che non succede dall'inverno 2002-2003.
La depressione molto profonda, segnata a 980 hPa, è arrivata con il suo centro a investire il Regno Unito.
Attualmente sta investendo con rovesci l'Inghilterra e la Francia e, nel suo movimento verso est-sudest, coinvolgerà l'Italia nel corso delle prossime ore.
Sono segnalate raffiche di vento nel Canale della Manica fino a 100 km/h.
Durante le prossime ore attesi temporali intensi sulla Francia, Inghilterra e Germania. Piogge in arrivo anche in Italia specie al centro nord.
Ritornerà la neve sulle Alpi a quote attorno ai 1200 metri.
Il maltempo durerà almeno fino a venerdì, poi lento miglioramento ma sempre in un contesto instabile.
Da notare anche una vasta perturbazione sul sudest Europa in risalita verso nord che non coinvolgerà l'Italia.
Molto bella l'immagine dal satellite. Si nota subito l'intensa depressione in avvicinamento all'Inghilterra con al seguito aria fredda.
Tale depressione viene preceduta da una perturbazione che sta portando piogge moderate in Francia. La perturbazione raggiungerà l'Italia nel corso della prossima notte e porterà maltempo intenso sul centro nord e il ritorno della neve sulle Alpi a quote superiori ai 1300-1500 metri.
Questo sistema depressionario continuerà per tutta la settimana, solo a partire da domenica ci potrà essere un miglioramento, ma con qualche riserva.
2 possibili scenari: continuo di perturbazioni nord atlantiche e tempo perturbato fino a fine mese, o rimonta altopressoria e temperature in aumento. Al momento sembra prevalere la prima possibilità con tempo instabile o perturbato.
Vedremo gli aggiornamenti nei giorni seguenti per capire meglio l'evolversi della situazione.
Anche oggi la terra trema abbastanza forte in giro per il mondo.
2 scosse di terremoto hanno colpito la costa cilena attorno alle ore 5, ora italiana.
La prima è avvenuta alle 4:50 con magnitudo 6.7 in Cile ad una profondità di 37 km. La seconda poco più tardi, alle ore 5:03 con magnitudo 5.1 sempre ad una profondità attorno ai 37 km.
E' stato ordinata l'evacuazione dei paesi lungo la costa , anche se non ci sono pericoli per gli tsunami.
Alle ore 8:13 una nuova forte scossa di terremoto ha colpito Papua, Nuova Guinea, con magnitudo 7 ad una profondità molto elevata, 201 km.
Dunque la terra trema in più parti del mondo, ma i terremoti più forti vengono registrati in zone altamente sismiche.
Negli ultimi mesi si è riscontrato un aumento di attività sismica un po in tutto il nostro pianeta.
Dopo il maltempo che ha colpito e sta colpendo l'Italia, per la settimana è atteso un ulteriore peggioramento con piogge e vento.
Dall'ultimo aggiornamento dei modelli, è attesa per mercoledì una saccatura molto intensa con annessa perturbazione in arrivo sull'Europa occidentale.
Tale saccatura accompagna una bassa pressione molto profonda, previsti 975 hPa nel regno Unito per mercoledì 18, che favorirà un rinforzo del vento su Francia e Inghilterra e piogge intense con temporali violenti.
Questa depressione arriverà nel Mediterraneo attenuata e piloterà la perturbazione assocciata verso l'Italia con piogge forti e un rinforzo del vento.
Dopo il mini ciclone che ha colpito meno pesantamente del previsto l'Italia, adesso arriveranno piogge forti specie al centro nord con rischio di smottamenti e frane.
Quindi l'allerta meteo continua e per mercoledì notte-giovedì sarà coinvolto tutto il centro nord.
Circa
13.000 metri dalle spiagge di Los Frailes, una città di Baja California
in Messico, è scomparso dopo un certo numero di micro terremoti e
scosse di assestamento, un fenomeno chiamato "cascata di sabbia nel
mare", che pone seri rischi per i bagnanti , lo ha detto il Segretariato per l'Ambiente.Il
capo del Dipartimento dell'Ambiente e delle Risorse Naturali
(SEMARNAT), Juan Rafael Elvira Quesada, ha confermato che il mare ha
"rubato" 1.3 ettari della spiaggia.
Elvira
Quesada è venuto alla zona a sud di Cabo Pulmo National Park (CPNP),
una zona protetta, dove è stato verificato il
fenomeno lo scorso fine settimana. "Le micro scosse di teremoto e quelle di assestamento , ha creato il fenomeno di
una cascata di sabbia nel mare , "ha detto il funzionario.Egli
ha avvertito che "il peggio" non è solo la scomparsa della spiaggia ", ma nel mare adesso ci si imbatte in poche decine di metri da un paio di metri di profondità a 140 metri, quindi molto pericolso per i bagnanti. Turisti
e viaggiatori sono stati avvertiti del rischio e consiglia di
utilizzare altre spiagge in prossimità delle estremità di Los Frailes.In effetti, la spiaggia è stata transennata per pericolo dal personale della protezione civile.Elvira
Quesada ha detto che il sito è potenzialmente rischioso, un canyon noto
come Los Frailes, "Un canyon sottomarino è la formazione permanente
delle rupi con oltre 100 metri di profondità, dove oltre le correnti oceaniche aumentano di forza e con la bassa marea c'è il rischio di rimanere intrappolati nelle voragini sommerse. Lo
staff del Fondo per la protezione delle risorse marine (Fonmar) a bordo
di una nave ha eseguito varie misure nella zona interessata, mentre gli elementi di
Protezione Civile in pattuglia Los Cabos ATV per proteggere i
turisti nella regione.
Nell'ultima settimana, ovvero dal 8 al 14 aprile, in Europa si sono registrate temperature nella media.
Appena inferiori sul nord Italia, nord della penisola iberica e sudest Europa.
Per il resto del Continente tutto perfettamente nella media.
Come precipitazioni sempre dal 8 al 14 aprile, scarse solo nell'est e nordest Europa , 0-10 mm.
Ottimi accumuli solo in Italia dai 25 mm ai 100 mm, mentre il resto d'Europa centro occidentale abbastanza contenute 10-25 mm. Solo il sudest della Francia e il nord della penisola iberica hanno avuto precipitazioni buone 50-100 mm.
La depressione in avvicinamento alla nostra penisola, in questi minuti si sta trasformando in ciclone.
Dal satellite si nota chiaramente la nascita dell'occhio della depressione.
Se continuerà così, nelle prossime ore sarà un autentico uragano e potrà aumentare di potenza e portare più piogge e venti del previsto.
Situazione da monitorare con più attenzione per l'avvicinarsi del sistema depressionario alla costa tirrenica.
Quello che fino a pochi giorni fa era solo un'ipotesi, adesso si sta realmente realizzando, ovvero un uragano in pieno Mediterraneo.
Dal satellite si nota subito la depressione che avanza vrso l'Italia e che porterà maltempo su tutto il nostro Paese per i prosimi 3 giorni.
Attualmente il centro della bassa pressione si trova a sud della Sardegna e sta portando le prime piogge che si intensificheranno nelle prossime ore con temporali anche intensi e un rinforzo del vento.
Il sistema depressionario si sposterà durante la giornata verso est andando a coinvolgere il centro sud Italia con temporali intensi ed un aumento del vento.
Attenzione alle coste del medio basso Tirreno per possibili mareggiate, temporali violenti e possibili grandinate.
Durante la prossima notte la depressione sposterà i suoi minimi sul medio Adriatico attivando correnti meridionali e portando maltempo anche al nord.
Attenzione al nordest e al versante adriatico per piogge intense e venti forti.
Tutta Italia verrà colpita dall'ondata di maltempo e porterà accumuli pluviometrici notevoli specie in sardegna, medio basso Tirreno, nordest e tutto il versante adriatico.
Tornerà la neve in montagna attorno ai 1000-1200 metri sulle Alpi e 1200-1500 sull'Apennino.
Il peggioramente intenso che da più giorni viene visto per questo week end in Italia, dalla prossima notte inizierà a farsi sentire sulla Sardegna.
E' stata emessa allerta rossa, il massimo per questi allarmi, per la Sardegna per la giornata di domani per venti forti e piogge intense per via della bassa pressione che si avvicinerà all'isola e si approfondirà fino ai 990 hPa previsti. Si attendono venti superiori ai 100 km/h e piogge superiori ai 100 mm.
Il peggioramento colpirà nel corso mdella giornata anche il resto d'Italia apportando maltempo intenso e venti forti un po su tutto il Paese.
Allerta arancione per tutto il centro sud per venti forti e piogge abbondanti, allerta gialla per Umbria, Toscana, Emilia Romagna e tutto il nord per piogge forti.
Ci saranno anche temporali intensi e locali grandinate specie in Sardegna e centro sud Italia in genere.
Situazione da allerta meteo per tutta Italia che si protrarrà almeno fino a domenica 15.
Dopo la scossa di terremoto di ieri che ha colpito l'Indonesia, stamattina 2 forti scosse di terremoto hanno colpito il golfo della California.
La prima scossa è stata registrata alle 9:06 ora italiana con magnitudo 6.2, la seconda più forte 10 minuti più tardi con 6.9 di magnitudo.
L'epicentro è stato localizzato vicino alla città di Santa Isabel. Entrambe le scosse sono risultate poco profonde, solo 10 km di profondità.
Nel frattempo continuano le scosse di assestamento in Indonesia con scosse di magnitudo 5 o poco più.
La terra continua a tremare in varie parti del mondo.
Si attendono altre scosse di assestamento in California e non è escluso qualche sisma anche di magnitudo superiore.
Dopo l'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull in Islanda 2 anni fa, oggi ci sono segnali che un altro vulcano islandese, il Katla , si stia svegliando.
Due
anni fa, il vulcano Eyjafjallajökull con la sua eruzione, creò il caos in Europa, con centinaia di voli
cancellati e turisti intrappolati su entrambi i lati dell'Oceano
Atlantico, il tutto a un costo stimato in 150 milioni di euro al giorno per sei giorni. Ma una nuova minaccia c'è sull'Islanda in quanto il Katla dà segni premonitori di intensa attività. Vulcanologi temono un'imminente eruzione.Peggio ancora, Katla potrebbe essere molto più dannoso del Eyjafjallajökull. Fin dal IX secolo ,il Katla ha eruttato in media ogni 60 anni. Preoccupanti sono le eruzioni del vulcano Eyjafjallajökull nel 1821-1823 e nel 1612 che sono state seguite da eruzioni del Katla.Gli scienziati non sono sicuri al 100% di un'imminente eruzione, in ogni caso sembra che questa possibilità diventa più reale. Nel luglio del 2011, l'acqua sgorgava da sotto la calotta di ghiaccio nella parte superiore del Katla. Da allora, i movimenti sulla superficie del vulcano sono stati misurati ed indicano un significativo aumento dell'attività sismica.Abbastanza
per preoccupare le compagnie aeree dopo l'ultima eruzione del Katla nel
1918, che ha prodotto cenere cinque volte più del Eyjafjallajökull nel
2010. Un
recente studio sugli effetti potenziali di inquinamento atmosferico
causato da un tale eruzione è anche stimato che potrebbe causare vittime da 52.000 a 228.000 persone in tutta Europa.Tuttavia
difficile stimare l'impatto di una possibile eruzione, perché dipende
dalla direzione del vento, ma anche il tipo, la dimensione e la durata
dell'eruzione. Se
l'eruzione Eyjafjallajökull era relativamente bassa, tuttavia ha
causato danni enormi perché la cenere è statia eruttata quasi al limite della stratosfera, per cui è rimasta sospesa nell'atmosfera per diversi giorni bloccando lo spazio aereo
europeo. Dunque altri segnali dai vulcani islandesi, che preoccupano per la loro attività sismica degli ultimi giorni.
Il maltempo giunto ieri sera ha colpito un po tutto il nord Italia facendo abbassare le temperature e portando la neve nella Alpi occidentali a quote basse.
Nevicate sono segnalate in tutte le Alpi piemontesi e nei rilievi liguri.
Nelle prossime ore altre precipitazioni e nevicate interesseranno tutto il nord prima di un intervallo nelle condizioni meteo previsto per domani. Da venerdì si ricomincia con piogge forti e tanta neve sulle Alpi.
Ora una carellata di immagini da web cam di questa mattina dove è ricomparsa la neve.
Ci siamo.
L'imminente peggioramento ormai è alle porte e domani c'è già allerta meteo per numerose regioni italiane.
Allerta arancione su Liguria e Toscana per temporali forti, allerta arancione per piogge forti sul Veneto.
In linea di massima tutto il nord sarà alle prese con piogge più o meno forti, difatti anche Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna con allerta gialla per temporali, in Friuli Venezia Giulia allerta gialla per piogge.
Anche nel versante tirrenico c'è allerta gialla per temporali, Lazio e Campania.
Il peggioramento che inizierà stanotte durerà diversi giorni e verranno coinvolte un po tutte le regioni italiane.
Situazione per il week end che viene vista aggravarsi con gli aggiornamenti dei modelli.
Con l'ultimo aggiornamento il minimo di bassa pressione che era visto fino a stamattina sul medio tirreno, ora è stato spostato sul mar ligure con un altro minimo sull' Austria. Con questa configurazione ci sarà maltempo intenso con piogge molto abbondanti su tutto il nord Italia e l'alto versnte tirrenico. Maltempo forte anche sull'Europa centro occidentale.
Andiamo a vedere le precipitazioni previste a livello europeo:
Spiccano subito le forti precipitazioni che colpiranno il nord Italia e la Francia centro orientale, moderate sul versante tirrenico italiano.
Nel dettaglio in Italia:
accumuli notevoli sul nordest, Emilia Romagna e Liguria occidentale.
Da queste previsioni delle precipitazioni si potrebbero creare situazioni alluvionali con quantitativi di pioggia notevoli in poco tempo.
Il monitoraggio è d'obbligo visto la possibilità di nubifragi in tutto il nord e sulla Liguria.
Il tutto potrà aggravarsi se il minimo visto sul ligure a 990 hPa se si approfondirà ulteriormente e potrà portare oltre alle forti piogge già previste, anche un aumento del vento con possibili mareggiate lungo le coste esposte.
Dunque alto rischio per il nord e versante tirrenico.
Dal satellite si nota subito la saccatura in discesa dal nord Atlantico con al seguito aria artico marittima estremamente fredda.
La saccatura con annessa perturbazione sta interessando attualmente la Francia centro occidentale e il nord ovest Europa in genere.
Nelle prosime ore tale saccatura avanzerà verso S/SE andando a portare precipitazioni al nord e sul versante tirrenico.
Durante il pomeriggio-sera odierno le piogge bagneranno tutto il nord.
Tornerà la neve sulle Alpi al di sopra dei 1200-1500 metri.
Da oggi inizia una settimana perturbata con ripetuti affondi perturbati su tutto il centro nord Italia.
Occhio comunque al prossimo fine settimana con maltempo intenso sul versante adriatico e al nord.
Cominciamo a monitorare il peggioramento della settimana.
Una prima perturbazione arriverà domani sera, martedì 10, da NW portando piogge e temporali al nord e lungo il versante tirrenico.
Ma da monitorare costantemente sarà la saccatura con relativa perturbazione prevista in ingresso sul Mediterraneo da venerdì 13, quando andrà a formarsi una depressione, prima sul Tirreno centrale poi in spostamento nell'Adriatico centrale.
Tale depressione porterà piogge intense specie al nord con il ritorno della neve fin verso i 1000-1200 metri.
Il tutto sarà accompagnato da venti intensi a curvatura ciclonica e provocherà mareggiate specie lungo il Tirreno.
Tale fase fortemente perturbata proseguirà per più giorni perchè la depressione che si formerà resterà quasi stazionaria sull'Adriatico e attirerà nuove perturbazioni in direzione del Mediterraneo centrale.
Situazione da monitorare si rischiano piogge alluvionali al nord specie lungo la fascia prealpina e pedemontana e lungo il versnate adriatico dell'Apennino.
Andiamo ad analizzare le anomalie termiche e le precipitazioni registrate nel periodo 1-7 aprile 2012 in Europa.
Tutta Europa in media o leggermente sotto media la fascia settentrionale europea e la Spagna. Sopra media di 3°/5° tutta Italia e sudest Europa. I valori eccessivamente sopramedia della settimana precedente sono solo un ricordo.
Dopo un lungo periodo si siccità, finalmente si vedono degli accumuli importanti dove la pioggia mancava da tempo.
Scarse precipitazioni nell'Europa centrale. Accumuli vicino ai 100 mm su nord Spagna, Sud Francia, nord Italia ( alpi lombarde e Friuli ).
Anche l'est e il sudest Europa con poche o scarse precipitazioni.
Riepilogando: termiche che sono tornate nella media dopo un periodo ben al di sopra della media, precipitazioni che sono tornate a bagnare le zone dove mancavano da tanto tempo.
Giungono ulteriori conferme del forte maltempo in vista per la prossima settimana.
Anche oggi i principali modelli mostrano un forte peggioramento per la prossima settimana.
Una saccatura nord atlantica in discesa direttamente dal circolo polare artico, si tufferà nel Mediterraneo centro occidentale andando a formare una depressione sul mar ligure e dispensando fenomeni intensi specie al nord.
Questa configurazione farà in modo che le correnti ruotando attorno alla depressione, ruoteranno da SW e porteranno piogge sul versante tirrenico e al nord. Lungo tutta la fascia prealpina e appenninica del versante tirrenico, si avranno fenomeni intensi con temporali forti e colpi di vento.
Possibili accumuli pluviomentrici elevati al nord e versante tirrenico.
Il tutto potrebbe durare diversi giorni con ripetuti affondi nord atlantici in direzione del Mediterraneo.
Situazione da monitorare costantemente.